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Esiste un’architettura urbana sostenibile?

In risposta all’impatto negativo dell’urbanizzazione sull’ambiente, una nuova architettura, creativa e sperimentale, sta emergendo in tutto il mondo. Come può l’architettura diventare sostenibile, compensando la sua produzione di rifiuti e il suo consumo di risorse?

Esiste un’architettura urbana sostenibile?

Non ci può essere una città sostenibile senza architettura sostenibile, all’origine di edifici più rispettosi dell’ambiente e dell’ecologia e al tempo stesso al servizio della salute e del benessere degli occupanti. Gli architetti interessati a questo approccio cercano di applicare ai progetti una visione olistica, che tenga conto dei vari aspetti economici, ambientali e sociali. Per i loro progetti di sviluppo urbano sostenibile, gli architetti possono agire su fattori. 

Gestione dell’energia

Se le abitazioni BBC (Bâtiment Basse Consommation, edificio a basso consumo) sono ormai diventate la norma per le nuove costruzioni, l’architettura sostenibile si spinge decisamente oltre, con l’obiettivo di ottenere l’equilibrio energetico o, addirittura, un bilancio energetico positivo. Per conseguire questo obiettivo, gli architetti possono ricorrere a diversi metodi di produzione di energia “pulita”: pannelli fotovoltaici, scaldabagni solari, turbine eoliche domestiche, ecc.

Edifici ad energia positiva (BEPOS)

Un edificio a energia positiva è un edificio che produce più energia di quella consumata. La torre Elithis Danube, costruzione di 16 piani realizzata a Strasburgo, è un buon esempio di questo tipo di edificio: produce infatti il 112% del suo fabbisogno energetico totale, grazie alla presenza di numerosi pannelli fotovoltaici e al design innovativo della sua architettura, che fornisce un isolamento termico di alta qualità.

L’uso di materiali ecosostenibili 

Un edificio sostenibile non può limitarsi a produrre energia pulita, ma deve anche ridurre il suo consumo energetico, grazie a un efficiente isolamento termico. La scelta dei materiali è quindi cruciale. L’architettura sostenibile utilizza materiali come il legno, la pietra, il calcestruzzo cellulare, il calcestruzzo di canapa e perfino materiali riutilizzati, come i container industriali. 

Orientamento, forma e dimensione dell’edificio

Il lato nord dell’edificio è di solito la facciata chiusa, mentre le aperture sono concentrate sul lato sud. Più ampia è la superficie totale esposta all’esterno, maggiore sarà la perdita di energia. Di conseguenza, un edificio più piccolo e compatto limiterà la perdita di calore. Le facciate vegetali possono essere utilizzate non solo per proteggere l’edificio dal sole, ma anche per creare una copertura che consenta di mantenere il calore all’interno.

L’architettura bioclimatica

L’architettura bioclimatica è un’architettura che sfrutta le condizioni ambientali del sito di costruzione per ridurre il consumo energetico. La sua concezione innovativa si articola su tre assi: catturare la luce del sole, trasformare e diffondere questo calore all’interno dell’edificio e, infine, conservare il calore grazie a un efficiente isolamento termico.

Gestione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti implica un consumo di energia. L’architettura sostenibile prevede quindi sistemi di selezione dei rifiuti, di compostaggio e di recupero dell’acqua piovana. Inoltre, è possibile riciclare l’energia utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti: le pompe di calore possono riscaldare l’acqua e/o l’aria grazie a un dispositivo termodinamico.

Le ultime tendenze dell’architettura sostenibile

Secondo alcuni, l’architettura sostenibile non è una disciplina in sé, ma un modo di progettare edifici dando la precedenza a determinate soluzioni tecniche, senza proporre uno stile architettonico determinato o, almeno, armonizzato. Gli ecoquartieri sono generalmente caratterizzati da un’architettura colorata, che utilizza elementi come il legno o le pareti e i tetti vegetali. Alcuni architetti sensibili alle problematiche ecologiche utilizzano anche forme organiche: è il caso, per esempio, della “Blob architecture”, corrente architettonica che adotta forme di ispirazione organica, con linee morbide e curve.

Una tendenza architettonica ancora più sperimentale è in pieno sviluppo è l’upcycling. Questo movimento consiste nel riutilizzare i materiali all’infinito. Un approccio che si traduce in un’architettura sostenibile, con zero rifiuti e completamente riciclabile, le cui strutture possono essere smontate a fine vita e poi riassemblate in una forma diversa in un altro luogo. In Francia, questa corrente di pensiero non è ancora molto diffusa, ma qua e là cominciano a vedere la luce alcuni progetti d’avanguardia.

Fonti: batimat; smart-city.eco

 

Leggi i nostri articoli per capire come le città sostenibili possono conciliare l'urbanizzazione e lo sviluppo sostenibile.

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